MABRO, Storie di ordinario lavoro

teatro giornale

Giovedì 19 Giugno 2014 ore 20.45 

Casello Idraulico Via Roma, 43 Follonica

nell’ambito di FOLLOW ME 

Festival Internazionale di Arte ai Margini

M A B R O

storie di ordinario lavoro

 L’anima di chi è legato per la maggior parte del tempo a una macchina, rimane anch’essa imprigionata (A.Olivetti)

La performance teatrale ripercorre le vicende della fabbrica MABRO. L’opera è interpretata dagli allievi del laboratorio del Teatro Studio e da un gruppo di operaie che sono da lungo tempo in lotta per far sopravvivere l’attività e mantenere il posto di lavoro.

A Grosseto tutti hanno sentito parlare della lunga crisi di questa azienda , ma chi non è direttamente coinvolto ha informazioni superficiali, distorte e per questo motivo può esprimere facili giudizi.

Parafrasando un canto popolare si potrebbe dire: Se perdere il posto di lavoro vi sembra poco, provate voi a farvi licenziare e capirete la differenza fra disoccupazione e occupazione.

Lo spettacolo si snoda attraverso differenti quadri che possono suscitare il riso fino a quando non si capisce che si tratta di vita vissuta, mostra quali grovigli di interessi, quali sospetti si addensano attorno alle vicende della Fabbrica, come questa non è una storia “locale”, ma è comune ad un grandissimo numero di realtà.

La performance è realizzata sotto la guida di Mario Fraschetti, dal gruppo delle operaie della RSU e da alcuni allievi attori del Teatro Studio. Questa esperienza è stata possibile dopo che Mario Fraschetti l’estate dello scorso anno, ha diretto  il gruppo di allievi del Teatro Studio nell’interpretazione di un lavoro ispirato a «La Madre» di B. Brecht, nel prato prospiciente la fabbrica, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche della fabbrica Mabro. Sono molti, infatti, i paralleli tra l’opera Brechtiana, tratta da un Romanzo di Gorkji, e la situazione delle operaie della fabbrica grossetana. In questo contesto tra il Teatro Studio, le Operaie della RSU Mabro e la Libreria delle Ragazze, è nato il progetto di un laboratorio che fa del teatro uno strumento di informazione, sensibilizzazione e lotta per i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori. Uno strumento per tenere accesi i riflettori su una situazione per molte persone drammatica e che per molteplici ragioni rimane spesso oscurata. Dal laboratorio nasce dunque questa performance, ma non si conclude con essa.

Il laboratorio vuole essere il punto di partenza di una forma artistica messa al servizio delle categorie in lotta nell’ambito del lavoro e intende creare un legame più stretto fra queste ed altri strati della popolazione.

Lo spettacolo utilizza racconti, testimonianze, articoli e documenti su fatti realmente accaduti e quindi viene continuamente aggiornato, evolvendosi con l’evolversi della vicenda, pertanto conterrà elementi differenti da quelli già effettuati in precedenza. Teatro di informazione e denuncia in cui riecheggia il teatro dell’assurdo e il teatro operaio di B. Brecht.

La performance è promossa dal laboratorio del Teatro Studio, Donne della Mabro, Libreria delle Ragazze, Centro Donna di Grosseto.

Interpreti : Gianni Bartolini,Vanna Carmignani, Ivonne Cupola, Francesca Ferrari, Mario Filabozzi, Rosina Filippini, Lucio Fontani, Mario Fraschetti, Laura Galli, Dina Guidarini, Milena Maggiotto, Manola Mengozzi, Nadia Perino,  Giulietta Sgaragli, Beatrice Solito, Carla Tognazzi.

Ricerche, cura dei testi e regia: Mario Fraschetti

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