IL GIUSTIZIERE DI CELLERE – Circolo Khorakhané
“IL GIUSTIZIERE DI CELLERE, MISERIA E ORGOGLIO DI UN FUORILEGGE”
21 OTTOBRE 2022 ORE 18.30
Spazio72 Teatro Studio Khorakhanè
via Ugo Bassi, 72 Grosseto
READING MUSICALE
DOMENICO TIBURZI E LUCIANO FIORAVANTI
NEGLI SCRITTI DI ALFIO CAVOLI ED ALESSANDRO ANGELI
(Da Il giustiziere di Cèllere, di Alfio Cavoli e La lingua dei fossi, miseria e orgoglio di un fuorilegge, di Alessandro Angeli)
Cosa spinse l’uomo Tiburzi a fare la scelta del banditismo, quale figura esce dal racconto dei suoi omicidi, come risuona nella memoria popolare la figura del brigante.
Anche sulla sua morte ci sono molti punti oscuri che neppure Luciano Fioravanti, il giovane luogotenente del Tiburzi, che assistette alla morte di Menico, ci sa narrare con esattezza…
Interpreti: Mirio Tozzini, Luca Pierini, Paolo Mari (chitarra)
MEDEA – Città del Tufo SORANO
PARCO ARCHEOLOGICO “CITTA’ DEL TUFO” – SORANO (GR)
TEATRO E ARCHEOLOGIA
“MEDEA”
da Euripide, Apollonio Rodio, Cristha Wolf
24 AGOSTO 2022 ORE 18.00
PARCO ARCHEOLOGICO “CITTA’ DEL TUFO”
SOVANA (GR)
Il Fascino delle Rovine, Teatro e Archeologia, nasce dall’intento di legare l’allestimento e lo svolgimento dell’evento teatrale a luoghi di particolare interesse ambientale ed archeologico o di particolare suggestione architettonica o naturalistica, muovendo dall’idea che l’evento artistico possa veicolare al meglio la fruizione di un luogo, sia esso naturale o architettonico o archeologico: l’esperienza, per lo spettatore, può infatti diventare più complessa ed immersiva.“L’evento teatrale consente di sedere a lungo in spazi e luoghi che sono da vivere oltre che da visitare, da sentire, oltre che da vedere e crea uno scambio che mette l’ambiente e lo spettacolo in una fruttuosa relazione, in grado di nutrire a vicenda le due dimensioni: da una parte gli spazi diventano qualcosa di più ampio, si riempiono di storie, di presenze in grado di far rivivere le pietre o di aprire varchi di fantasia e dall’altra, le storie raccontate e i personaggi evocati, diventano più credibili, più potenti, più plausibili. In questo tipo di esperienze si ha la sensazione che il tempo e lo spazio, allentino i propri confini”.
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Le Voci della Storia – PRINCIPI E BRIGANTI
LE VOCI DELLA STORIA
Musei Civici di Manciano e Saturnia
20 AGOSTO 2022 ORE 17.30
“PRINCIPI E BRIGANTI”
performance teatrale
GIARDINI DI VIA CALETRA, MARSILIANA (GR)
Conferenza illustrativa e performance teatrale
“Nell’archivio privato della famiglia grossetana dei Nebbiai è conservata una misteriosa lettera che racconta un’inedita vicenda di “brigantaggio” e d’amore accaduta nella Tenuta della Marsiliana negli anni Trenta del Novecento. Un’accurata ricerca storica svolta dalla storica Tamara Gigli ha dato riscontro effettivo ai ricordi dei nipoti”. In occasione di uno degli eventi della Rassegna Le Voci della Storia, nel borgo della Marsiliana, insieme al Direttore dei Musei Civici di Manciano, il prof. Massimo Cardosa, la dott.ssa Simona Pozzi, nipote dei Nebbiai, ripercorreranno la storia del borgo di Marsiliana e delle vicende di questa specifica vicenda.
Come è nello spirito della Rassegna, l’episodio verrà rievocato dagli attori del Teatro Studio di Grosseto con una breve pièce, scritta appositamente per questo evento, dal regista Mario Fraschetti, basata sugli appunti di Simona Pozzi e i dati storici del processo raccolti da Tamara Gigli: “piccoli quadri, narrazioni, retrospezioni, per dare voce ai personaggi del racconto e svelare i caratteri sociali e i contesti storici di un passato che in Maremma non è poi così lontano”.
INTERPRETI
Mirio Tozzini
Daniela Marretti
Enrica Pistolesi
Luca Pierini
Caterina Rossi
Lucio Fontani
DRAMMATURGIA E REGIA
Mario Fraschetti
GIUGNO – NOVEMBRE 2022
Giunta alla sua IV edizione, la Rassegna “Le Voci della Storia”
- promossa da Musei Civici di Saturnia e Manciano, Biblioteca “Antonio Morvidi”,
Circolo Arci e Comune di Manciano, in collaborazione con Teatro Studio di Grosseto -
anima i territori del Comune di Manciano attraverso cicli di conferenze,
visite archeologiche con performances teatrali, conferenze-spettacolo, in cui storia, archeologia, letteratura e teatro si intrecciano, interagiscono, per suggerire emozioni, suscitare ricordi e soprattutto ricostruire e fornire spaccati di storia generale e del territorio ad un pubblico via via sempre più attento e numeroso.
PROGRAMMA COMPLETO
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LA PACE – Parco della Maremma
La Pace
tratto dalla Commedia di Aristofane
adattamento del regista Mario Fraschetti
Torre di Collelungo – Parco Regionale della Maremma
10 agosto 2022 alle ore 17.30
Il Parco Regionale della Maremma, ente promotore ed organizzatore dell’evento, per l’occasione, condurrà gli spettatori, muniti di auto, al promontorio della Torre.
Da qui, dopo un breve e più che accessibile trekking, gli spettatori raggiungeranno la Torre di Collelungo dove avrà luogo lo spettacolo.
PRENOTAZIONI ED INFORMAZIONI
CENTRO VISITE: 0564 393238 – BOOKING@PARCO-MAREMMA.IT
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
‘La Pace’, nel libero adattamento della commedia di Aristofane del regista Mario Fraschetti, adattata in chiave site-specific nella splendida cornice del Parco della Maremma e precisamente intorno alle mura della Torre di Collelungo, rilegge ed interpreta l’opera, portata in scena nel 421 a.C., nella quale Aristofane, con passione e fantasia, insegue la pace per la città Atene, a quel tempo dilaniata della guerra.
La messa in scena della compagnia teatrale grossetana, carica di verve e ritmicità, offre una recitazione grottesca e caricaturale, grazie alla quale si metterà in luce appieno la tensione satirica, greve ed esilarante, propria della Commedia Antica, dando così vita ad uno spettacolo dalla comicità irresistibile. Gli attori, che spaziano in ruoli differenti, tutti estremi nei loro rudimentali tratti psicologici, attraverso la forza evocativa degli stereotipi metteranno in scena un dialogo costante con gli spettatori, in una comunicazione diretta ed intensa tra interprete e pubblico.
INTERPRETI
Enrica Pistolesi, Daniela Marretti, Luca Pierini e Mirio Tozzini.
ADATTAMENTO DEL TESTO E REGIA
Mario Fraschetti
“Il tratto che immediatamente colpisce del teatro di Aristofane è la sua politicità, la passione con cui vengono investiti i problemi della città di Atene, nel momento in cui essa attraversa la grande crisi della guerra, avviandosi irrimediabilmente verso la distruzione (…)
Nel regime del suo tempo – la democrazia di Tucidide – Aristofane vede il trionfo della disonestà e dei gretti interessi personali, l’usurpazione delle risorse del popolo, la strumentalizzazione della sua miseria e della sua ingenuità, la vessazione, la mistificazione, il militarismo, la depravazione morale, la stortura intellettuale (…) e nella guerra un cancro sociale che paralizza l’individuo e chiede semplicemente di essere rimosso.”
Oggi come allora, certi meccanismi rimangono inalterati: la vigliaccheria e l’arroganza di chi governa, la disattenzione, l’ingenuità e il qualunquismo del popolo, la guerra che impera, divide e annienta per difendere il potere e l’interesse di pochi; oggi come allora, il teatro deve comunicare col proprio tempo.
La messa in scena del Teatro Studio, carica di verve e ben ritmata, declina verso una recitazione grottesca e caricaturale, cogliendo la tensione satirica, greve ed esilarante, propria della Commedia Antica , per uno spettacolo dalla comicità irresistibile.
Gli attori spaziano in ruoli differenti, tutti estremi nei loro rudimentali tratti psicologici, così come nella mimica e nell’interpretazione, al fine di offrire, con la forza evocativa degli stereotipi , più “specchi in cui riflettersi”, richiamando lo spettatore – come lo stesso Aristofane insegna – costantemente in causa, attraverso un dialogo molto diretto, tra attori e spettatori.